domenica 4 gennaio 2015

Charlie e la fabbrica di cioccolato... di Charly!

 Decidi di prenderti qualche giorno lontano dal caos di una cittadina invasa dal Caos di turisti a caccia di Santoni, sessioni di Yoga o dei passi di Elizabeth Gilbert nella città medicina, approfittando del Natale per "disconnetterti" per qualche giorno di fila. Così scegli una delle mete più impopolari per il turista medio: Il Nord-Est dell'isola. Quella delle spiagge costellate dalla barriera corallina, dove più che fare immersioni, mangiare pesce appena pescato e sfidare il sole dei tropici con una protezione 30 che nonostante la tua melanina sveglia e reattiva ha i tempi di un impiegato  pubblico un ora prima di staccare, un venerdì, pre ponte.
Hai deciso di smettere di fare come tutti quegli Expat che non fanno che lamentarsi del rialzo del costo della vita mentre sorseggiano bibitoni biodinamici con batteri vari che ci danzano in coloratissime bevande a cui fa brutto chiedere "mo che cazzo ci avete messo qui?" e di lasciare il semplice homestay tradizionale in nome di un fighetto quattro stelle con piscina lungomare (che comunque ti costa venticinque euro a notte! ). Così arrivi in questi splendidi piccoli bungalows, immersi in Buganvillee e Frangipani ad ascoltare l'oceano che ogni tanto si incazza, i bambini locali che ridono sguazzando a riva, i pescatori che parlano una lingua che senti sempre di più il bisogno di cominciare a masticare.

Mentre sorseggi il tuo Banana Smoothie di benvenuto dopo il primo tuffo in piscina, l'addetta alla tua stanza ti porta un opuscolo turistico. Decidi così di mantenere il più possibile la parola data quando hai cavalcato lo scooter promettendoti di essere offline il più possibile e torni al vecchio cartaceo, il primo vecchio amore che non si scorda mai. Fra pagine che narrano le tradizioni più incomprensibili, appare lei, la pubblicità della fabbrica di Cioccolato diCharly. Sarà il clima natalizio insediatosi in te come l'epatite, l'assenza di Panettoni o quei giorni del mese in cui ti senti in diritto di squartarti un bisonte rispondendo un banale "perché si!"
al tuo senso di colpa perenne, ma quella pubblicità ti colpisce come nessun'altra.
Una fabbrica del cioccolato, a Bali, sulla spiaggia, fatta di sole casette di paglia da cui più che gli Oompa Loompa ti aspetti di vederci sbucare un Hobbit. Forse nel mio Smoothie alla Banana c'era qualcosa di allucinogeno. Leggi meglio: un'altalena che da due palme arriva direttamente sull'oceano. "The Chair of Instant Englightenment", la chiamano. Ho deciso: il mio regalo di Natale per quest'anno, sarà trovare questo posto! Anche perché, come pubblicità recita, "come tutte le cose che meritano a questo mondo, non sono semplici da trovare! Quando l'allievo è pronto, il cioccolato si manifesterà a lui!".
Devi assolutamente arrivarci.
Arriva il giorno di Natale. Dopo una lunga giornata in spiaggia ed una giga abbuffata di pesce accompagnata da quattro chiacchiere con due ragazzi che vivono al confine del mondo, decidi di metterti in motorino alla ricerca di Charly e della suaFabbrica del Cioccolato.
Sai di essere ad un paio di Kilometri, il lungomare fra Candidasa e Amlapura non è New York, disponi di tutta la tecnologia del caso, hai indossato il tuo sorriso migliore per chiedere informazioni nel caso di dovessi perdere e ti porti dietro come una reliquia l'opuscolo che ti ha aperto gli occhi su questo meraviglioso posto. Dopo quasi mezzora di ricerca è bastato dire ad un locale la parola Charly ed ecco che magicamente la via è stata indicata.
Un altro po' di sterrato e macigni e finalmente la trovi. La fabbrica di Charly, quella del cioccolato e non solo.
Il proprietario è uno Statunitense della Florida per l'esattezza, che si è trasferito non solo in questo puntino sul mappamondo, ma anche in uno dei suoi posti meno noti ai turisti e si è messo a fare cioccolata, con l'arte di chi lo fa più per passione che per mestiere. Le sue confezioni semplici ed ecologiche e la squisita imperfezione di ogni singolo pezzo degustato ti fa capire la differenza tra la catena di montaggio e l'artigiano. Da Charly ci sono pochissimi prodotti, ma ognuno di loro ha una sua unicità e sicuramente, vale il modesto prezzo. Dopo un breve tour che prevede la spiegazione di come avviene la magia, ti verranno offerti i semplici prodotti, dal fondente, al Krunch, un cioccolatino di riso nero soffiato passando per la sua celestiale Nuteresa: una rivisitazione artigianale della Nutella basata sugli anacardi e il cioccolato. Ma da Charly non c'è solo cioccolato: lo sciroppo di Cocco è la vera rivoluzione copernicana per noi abituati a quarantasette mila tipi di zucchero, tutti di dubbia naturalità. Lo sciroppo di cocco non è altro che acqua di cocco, materia che beneficia non poco il nostro organismo, dal metabolismo al sistema immunitario, condensata. Dalla visita alla fabbrica di Charly non ho più toccato nemmeno lo zucchero grezzo melassoso delle piantagioni di Luwak, è talmente buono e mai stomachevole che da un gusto adorabile a tutto, dal caffè al pudding di riso castano che spesso preparo per colazione.
In tutta questa cornice la botteghina si sta espandendo e si prevede l'apertura proprio in quella nave in Bamboo, di un piccolo cafè dove potrete degustare la spettacolare cioccolata calda artigianale e potete salire sulla fantastica altalena di legno, che balla sull'oceano. La sensazione di volare sulle onde: non ha prezzo.
Incontrare  queste realtà mi da sempre un boost di fiducia in più. Vedere che idee nuove nascono e si sviluppano in modo utopicamente visionario per i nostri standard, mi fa sentire in ottima compagnia.

Il mio Natale, non è stato costellato di pandori e panettoni e le mie tavolate sono state all'insegna del pescato fresco dell'oceano ma trovare la fabbrica di Charly e la sua splendida altalena sull'oceano mi ha riportato a quand'ero bambina ricordandomi la magia della felicità che solo un mondo di cioccolato ti può regalare. 


Vi allego il Link dell'intervista a Charly, per chi sa l'inglese e vuole saperne di più!

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