La casa dei sogni,
si sa, è un po' come l'anima gemella. Puoi girare per il mondo, sperimentare
più di una protagonista di Brazzers oppure elaborare astruse fantasmagoriche
teorie che non avranno mai una vera e propria valenza assoluta. Quando la
incontri sai che è lei, sei pronta a giurarle eterno amore anche se per eterno
si intende un lasso massimo di sei mesi e ti ci vedi dentro come se fosse
sempre stata tua. Ho incontrato la casa dei miei sogni un mese fa ma era
momentaneamente occupata con qualcun altro. Come per l'anima gemella ho mandato
giù il boccone e ho atteso, pazientemente il mio turno, adagiandomi nella mia
casa precedente che nulla aveva da invidiarle! Sono entrambe belle ma in modo
diverso. Alla fine ognuno deve trovare qualcosa di adatto a se, tagliato e
cucito, se possibile, altrimenti tanto vale tornare nell'appartamentino di
Piacenza a fare lo gnomo della Gringott segregata nella mia cucinina in attesa
che qualcuno risponda al mio insistente bussare quotidiano da quasi un anno a questa
parte. Si, ho una start up di successo, ed il successo al giorno d'oggi lo
interpreto avendo avuto la possibilità di avviare la mia attività senza debiti
ed aumentando il mio fatturato e soprattutto trovandomi in questo angolo di
mondo specializzandomi in settori "rari" nel panorama Italico, come
l'esportazione all'estero e l'apertura di nuovi mercati, attraverso la legge
del Marketing e della Comunicazione. Una presa di posizione idealista e quasi
utopica per la maggior parte dei miei colleghi, ma la scelta drastica di
cambiare aria per un po', ha permesso al mio business un'evoluzione
sorprendente, anche per me.
Questa piccola
parentesi è dedicata a tutti quelli che, chi sfacciatamente e chi alle spalle,
crede che la mia vita sia solo viaggi, abbuffate e giornate in spiaggia.
MAGARI! Non sono di famiglia milionaria e non faccio la escort di lusso,
entrambe le cose per motivi di nascita. Tuttavia, dedicare un blog a giornate
da dieci ore a studiare mercati, a produrre preventivi, a seguire corsi tenuti
da gente molto più avanti di me in un mondo dove l'E-Marketing è già
sviluppato, risulterebbe alquanto noioso. Per cui torniamo alle dis-Avventure
di una mezzo sangue Europea a spasso per la controversa Asia.
Quando ho cominciato
a sognare l'Asia e a dipingere il mio ritratto mentale di Bali, tutto ciò si
concretizzava in una casa di legno e paglia, in cui ascoltare i grilli prima di
svegliarmi e i galli cantare all'alba.
Il mio arrivo qui, a
novembre, aveva abbastanza deluso le aspettative. Con i suoi 50.000, turisti e
nomadi digitali, i proprietari di case di Ubud hanno capito che la loro era una
miniera d'oro che poteva garantire un introito notevolmente maggiore a quello
dato da ore ed ore nelle risaie o a massaggiare opulente australiane.
Consapevoli del nostro potere d'acquisto, che ci permette di mantenere qui un
tenore notevolmente superiore a quanto avremmo potuto aspirare nel vecchio
continente, hanno così incrementato i prezzi, soprattutto delle case ambite da
chi cerca un po' di verde e pace ed esponenzialmente rialzato in vista della
Merry Christmas and Happy New Year Season (non è un mio copyright, è stata
definita così da più di un locale e ogni volta che lo sento mi contorco dal
ridere!).
Il metodo migliore
per trovare la casa dei tuoi sogni ad un prezzo accettabile è la pazienza.
Ci vuole pazienza
per perdersi negli stretti vicoli delle risaie di Penestanan, sventare le
voragini dalle quali si scorgono i primi gironi dell'inferno di Nyuh Kuning
oppure scovare piccoli bungalows a Sayan e Kedewatan. Insomma la pazienza è la
virtù dei forti, soprattutto di chi con tanto impegno cerca di scavalcare gli
agenti locali che ricaricheranno sul prezzo in cambio del loro lavoro di
interprete con proprietari che parlano solo indonesiano.
Sono tuttavia sempre
stata fortunata ed anche la mia prima casina non era assolutamente niente male:
il mio padrone di casa era un artista ed in quanto tale ha sempre avuto una
cura maniacale della pulizia, ogni mattina irrimediabilmente e dell'allestimento
floreale del mio già colorato cortiletto, del riordino esteticamente
impeccabile della mia cucinina e del bagno. Ma l'assenza di una rete internet e
di un comodo tavolo nella zona giorno, rendevano la casa poco ospitale nei
giorni in cui si sarebbe voluto stare a lavorare a casa, magari nel divano che
sfortunatamente, non c'era. Non ho mai cercato una lussuosa dimora con piscina,
ma qualche metro quadro in più avrebbe solamente reso la mia vita più semplice.
Ho passato così oltre un mese monitorando case, andandole a vedere,
contrattando sul prezzo. Ma nessuna aveva le peculiarità necessarie per dire al
mio adorabile Landlord che dal mese successivo me ne sarei andata. Fino a che,
poco prima delle feste, chiacchierando con una co worker che stava qui da molto
più tempo, mi ha detto di andare a vedere questa casina. Due piani tutti per
te, al prezzo che pagavo prima, circa trecento euro, e udite udite il Wifi
sarebbe incluso. Sembrando troppo bello per essere vero mi sono avventurata
nuovamente nei vicoli strettissimi di Penestanan, affrontati in scooter con il
coraggio di un moderno Tarzan su due ruote. Era lei ed era bellissima: due
piani, due camere da letto, due bagni, 3 divani divisi fra la terrazza sopra e
quella sotto, cucina ed una comoda tavola a quattro posti al piano inferiore.
Finalmente potrò invitare gente a cena! (ovviamente evitando di spignattare,
visto che Ubud ti rende drasticamente allergica a qualsiasi pasto prodotto da
te che non sia una colazione!)
Ho versato subito
una parte dell'affitto per assicurarmi che il mese successivo sarebbe stata
mia, contrattando quei trenta euro mensili di pulizie quotidiane: non li avrei
pagati e le avrei avute uno giorno si e uno no. In compenso oltre al doppio
dello spazio avrei potuto avere una casa vera e propria, dove ospitare amici
che a turno arriveranno e colleghi che restano puntualmente senza dimora fra un
cambio residenza e l'altro.
Questa mattina,
sotto una pioggia torrenziale, con i miei 20 kg canonici di zaino, ho travasato
tutti i miei averi da una casa all'altra. Finalmente anch'io dormo sotto un
tetto di paglia, con un ventilatore a pale che ti canta la ninnananna, il letto
artigianalmente a baldacchino e tre
divani tutti per me, di cui due dotati di copertina Air Asia per la sonnolenza
improvvisa.
Vivo ufficialmente
fra giungla e risaie, ho delle zanzare che sono fenicotteri di giorno e di
notte e nella speranza di sventare la Dengue ho investito un discreto capitale
in Lozioni, Spray, Macchinette e Zampironi al fine di tenerle il più lontano
possibile da me ed evitare la fine di un tetrapack di succo di frutta dopo la
merenda, dal mio tetto di paglia possono filtrare senza alcun ostacolo ragni
della misura di un donut ed altri insetti, apparentemente non velenosi, e
probabilmente crotali e king cobras pascolano indisturbati sotto la mia
giurisdizione sperando di non calpestare lo stesso terreno contemporaneamente
(a questo fine mi sono dotata di torcia che mi illumini il cammino, non sono
Austin Stevens e io e a me i rettili, proprio come gli umani con le stesse
qualità, causano reazioni allergiche!).
Finalmente una casa
come l'ho sempre sognata!
Stamattina ho
finalmente investito la bellezza di un euro e ottanta per due set di incensi
che con la mia casina nuova si sposano benissimo, ripristinando le vecchie
usanze di ogni casa alla Charlie Man, qualcuno nel limitrofo compound suona le
campane tubolari di legno, favorendomi la meditazione e la mia padrona di casa
mi ha lasciato in eredità una decadente collezione di tazze e piatti tutti
spaiati, degni della mia personalità, una teiera e ben tre padelle che sembrano
quelle di mia nonna!
Cosa potrei chiedere
di più dalla vita.
Spostarsi a
Penestanan, il quartiere più in voga fra gli Hippies dimenticati di Ubud, ha
inoltre come lato positivo che a pochi minuti a piedi hai tutto a portata di
mano: dai locali crudisti, di cui dovrei ricominciare ad abusare vista la
pancia che mi ritrovo, un centro Yoga frequentato ma non troppo, dove curare i
miei nervi che ultimamente sono fin troppo provati, street food da cacciare in
borsa scendendo in ufficio e perfino un Warung Nipponico che per tre euro ti
consegna il Bento, completo di zuppa di Miso, per un pranzetto da re!
Non lo metto in
dubbio, a Bali e perfino ad Ubud, si può spendere molto molto di meno.
Verissimo.
Il punto è: perché
farlo?
Non sono mai stata
una fiera sostenitrice dei conti correnti che si devono riempire a discapito di
un tenore di vita mediocre, non ho le mani bucate, non sono una Shopaholic e
provvedo sempre a pagare i miei conti prima di concedermi qualche sfizio, anche
i più contenuti.
Ma quando abbiamo
smesso di cercare qualità nella nostra vita?
Ognuno ha la sua
concezione di qualità: per me addormentarmi fra i canti dei Geckini che si
ingozzano di Zanzare nel mio cortile era il massimo a cui potevo aspirare per
poter definire, la mia vita, di successo.
Nessun commento:
Posta un commento