lunedì 23 febbraio 2015

Yummi Time

L'Asia è una festa continua. Dai colori della frutta e delle piante tropicali ai suoni dei tempi e delle loro infinite celebrazioni o dei coloratissimi mercati rionali fino ai profumi ed i stravolgenti sapori del cibo.
Il cibo è uno degli aspetti più caratteristici di questo continente e non c'è viaggio o vacanza che non può essere immortalato nella memoria attraverso questi piccoli bocconi di paradiso, presenti tutto il giorno ovunque. Una volta effettuati i vaccini per l'epatite alimentari e stampata l'assicurazione medica internazionale, lasciate da parte i pregiudizi per tutti i posti apparentemente lontani dai canoni ferrei dell'HACCP e lanciatevi in questo party di sensi che resterà nella vostra memoria per il resto dei vostri giorni.
A Bali buona parte del cibo è in movimento costante. A bordo di scooter , spinti a mano o trasportati in testa in cestelli di plastica, ogni città e paesino è invaso letteralmente da questi carrellini coperti che producono pasti all'istante. Ognuno è specializzato in una ricetta particolare e dopo qualche settimana a Bali sai che basta stare fermo ed il cibo arriverà. La prima regola dello street food è : Take it easy. Non vedete subito pericoli di intossicazione alimentare, salmonella ed altri demoni in questi venditori. Innanzitutto appena vi avvicinerete un po' scoprirete che la maggior parte dei piatti è a base vegetariana. Secondo, tutto viene spesso fin troppo cotto, debellando quindi qualsiasi eventualità di sopravvivenza di virus e batteri. E per quanto riguarda il tasto dolente della conservazione degli alimenti, non vi preoccupate: la maggior parte dello street food è fatto il giorno stesso al massimo la sera prima e non ci sono molte possibilità di conservarlo. Come mi disse il proprietario di un piccolo Warung vicino a Candidasa: "non abbiamo i frigoriferi quindi compriamo solo la quantità di pesce e merce deperibile che prevediamo di consumare. Se ne avanza, la sera tiriamo fuori il BBQ e il compound fa festa." Se non è nel vostro interesse passare 24h incollati alla tazza, è ancor di meno nell'interesse del venditore che sotto il sole o la pioggia passa da un quartiere all'altro o delle Ibu che passano le ore su di un bemo a portare i loro cestini con il cibo che hanno passato la notte a cucinare per portare a casa la pagnotta quotidiana.
Una volta superato lo scoglio psicologico, cambiate le vostre banconote in basso taglio ( i prezzi dei pasti oscillano fra le 2.000 e le 20.000 rupie. Il tasso di cambio è approssimativamente 1 Euro = 15.000 Rupie), per non aver problemi con i resti e preparatevi a sorprendere voi stessi in questo valzer dolce e salato, dall'alba al tramonto.
Se passeggiate la mattina per un qualsiasi market rionale, non mancate di far colazione o spuntino con dei deliziosi Jajan.
Troverete delle solitamente anziane signore, sedute su qualche gradino, con il loro cestello e questi piccoli bocconcini verdi di paradiso. Anche le maniache della dieta se ne concedano qualcuno senza remore. Palline, ciambelline o gelatine di farina di riso o amido di riso aromatizzate al pandano, cotte al vapore o alla piastra, che vengono annegate di sciroppo di palma e cocco grattato spesso sul momento. Si, preannuncio che la Ibu che incontrete non indossa i guanti in lattice ma siete vaccinati e pieni di vitamine come un multicentrum, se vi fermerete alle apparenze perderete dei piccoli bocconi di paradiso (che per inciso, mangerete anche voi con le mani.). Se invece non riuscite a decidere fra il dolce e il salato il Tipat Tahu è quello che fa per voi: bocconi di riso pressato a panetto, tofu, germogli di soia il tutto condito con la salsa nazionale di arachidi e la salsa di soya. Attenzione, se alla domanda "spicy" risponderete si, quasi sicuramente un peperoncino verde notevolmente piccante verrà tagliato al momento sul vostro piatto. Se non siete degli amanti del piccante evitate. Per gli amanti della carne ci sono svariate alternative: dalle bancarelle che vendono solo pollo fritto migliore del KFC al celebre Bakso, che significa polpette, spesso servito in una sorta di Ramen con tagliatelle di riso, verdure ed una cucchiaiata del brodo in cui vengono bollite al momento stesso in cui lo ordinate. Questo ammetto è uno dei pochi street food che non ho assaggiato, mi risulta difficile godermi una zuppa quando la temperatura media è di 28 gradi, ma sicuramente prima del mio rientro nel vecchio continente, in un giorno di pioggia o verso sera, ci proverò.Anche se non appartiene propriamene allo street food in quanto lo potrete trovare solo nei Warung, merita di essere citato il Babi Guling. Un maialino da latte intero, allo spiedo, speziatissimo. Spesso servito con la sua croccantissima cotica ed altre parti. Sarà che da veneta sono stata cresciuta con la frase "del maiale non si butta via niente." oppure che in sette anni in Grecia ho trovato deliziosi piatti come la zuppa di frattaglie di Pasqua o zuppe di origine ottomana a base di cervello, o di altre parti un po' taboo, ma il Babi Guling è un'esperienza che non si può perdere! Vi consiglio inoltre di evitare il rinomatissimo Ibu Oka in centro ad Ubud, decisamente sovrapprezzo e di cercare una bettolina in qualche paesino oppure in periferia a Denpasar. Riconoscerete i Warung specializzati dall'immagine del maialino sulla tabella o dalla testa del maialino esposta. Se avete amici o compagni vegetariani, teneteli lontani. Lo snack nazionale invece, sembra essere il Gorengan.
Piccoli sgabbiotti in cui troverete di tutto e di più, fritto. (Goreng difatti significa sia "saltato in padella" che "fritto".)
Nei Gorengan si troverà di tutto, dolce o salato, banane, pane, tofu, tempeh, involtini primavera (che qui si chiamano lumpia) e verdure di vario tipo. Tutto pastellato e rigorosamente fritto. Se scegliete la versione dolce, il cocco e lo zucchero di palma accompagneranno il vostro spuntino, mentre se scegliete il salato la salsa di arachidi avrà la meglio. Passeggiando inoltre incontrerete in diversi punti della gente che sembra quasi finita li per caso, anche se di casuale per un Hindu animista Balinese non c'è nulla, che con una piccolissima griglietta rudimentale e braci di cocco essicato, stanno preparando quello che è un'altro snack nazionale: il Satay. Mentre in un ristorante ne avrete un paio, notevolmente sovraprezzo, per strada potrete addirittura uscire con un pacchettino di 10 o 15, accompagnati da riso e salsa di arachidi. Piccoli spiedini di carne, tofu o pesce, fatti al momento. Una delizia.
Ma quando la fame si fa importante è ora di far sul serio. A quel punto o ci si catapulta in un Padang, ristorantini gestiti da migranti di Sumatra riconoscibili da i piatti e le pietanze rigorosamente in vetrina, oppure ci si ferma nei piccoli street food station. A Penestanan, il mio quartiere, c'è n'è uno proprio a pochi metri da casa mia. Rispettando il concetto dello stand, questo è però stabile, gestito dalla famiglia che vi abita dietro ed offre piatti diversi dalla mattina alla sera. Da pollo in tutte le salse, curry, salsa rossa, stufato, fritto o piccante a tofu, tempeh, verdure varie cotte in modi diversi ogni volta ( una delle mie grandi passioni è la melanzana, che mi friggono al momento senza nemmeno la pastella.), frittelle di mais o di patate, pesce fritto o al forno. Uno street food station è come avere la mamma che ti prepara da mangiare ogni giorno, soprattutto dato che i titolari nonostante il gran passaggio si ricordano di te, ogni sera chiacchierano con te e ti consigliano i menù per non mangiare sempre le stesse cose.
Ci sono infiniti altri street food a Bali ed in Asia, come avrete letto nei miei articoli su Singapore e KL. E ho dovuto sintetizzare perchè nonostante abbia pranzato regolarmente, questo articolo mi sta facendo tornar fame e temo che un salto all'Ubud Market per un Tipat Tahu o un Gorengan non me lo toglierà nessuno.
Ma l'amore passa per lo stomaco e non mi sarei mai potuta innamorare di uno stato senza esplorare senza limiti la sua meravigliosa cucina. Per quanto sia povera e semplice, senza ricerca o visual merchandise.

La bellezza a Bali si nasconde nel contenuto e non nella forma.

Per chi volesse saperne di più, vi invito a visitare e se volete iscrivervi a questo Gruppo su Facebook. Ideato da locali ed expat, ospita migliaia di viaggiatori, innamorati dello street food e della cucina folkloristica di questa meravigliosa isola. Come potrete notare tutte le foto in questo articolo sono state riprese da li.
Abbiate pazienza: quando mangio molto molto raramente penso di scattarne una foto prima. Sono troppo impegnata a godermi il momento!

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