giovedì 27 novembre 2014

Another Day At The Office

E' quasi ora di pranzo nella vecchia Europa e come ogni giorno questo articolo terrà compagnia a tutti quelli che vorranno scrollarsi l'ansia di dosso della muro del pianto di Facebook fatto di bollette, tasse, maltempo, nebbia (ma c'è?), chili di troppo che son sempre troppi nonostante si mangi polistirolo, sindrome pre-mestruale, fidanzata con ciclo che non te la smolla nel Weekend, figli sbraitanti e genitori esauriti, neo mamme che instagrammano anche la prima cagata nel pannolino, foto del cibo insapore super dietetico, sbirciatina al profilo delle ex sperando che se la passino peggio di noi, sbirciatina al profilo del capo per vedere com'è la vita di uno che ne ha (e lui guarda quello del suo capo o del capo di un'altra azienda chiedendosi lo stesso, spassoso vero?).
Ok mi fermo qui credo di aver reso il concetto.
Nei commenti che mi arrivano sui vari social o in privato rimbombano fin troppo spesso le frasi: come ti invidio! Che fortuna! Capitasse a me...
Ogni singola volta che qualcuno me lo dice mi piacerebbe essere geograficamente compatibile, sederci davanti ad una tazza di the e dire: Perché tu ritieni di avere una vita così più infelice della mia?
Così ho deciso di dedicare qualche risposta su tutto quello che avete sempre voluto sapere su Charlie Man, versione nomade digitale e non avete mai osato chiedere.

1. Non sono economicamente ricca. Sto bene, non mi manca assolutamente nulla ma non sono ricca. Sono la titolare di una start up, ho fondato con la mia solita sindrome di Quijote un'agenzia di Marketing e comunicazione eticamente sostenibile che risponde al nome di Knit Ads & Com. Come potrete capire con un minimo di proprietà di linguaggio non sono una capitalista sfrenata. Credo nel lavoro fatto bene, con estrema onestà e molta buona volontà e i miei clienti hanno da me il 1000% del mio tempo, impegno, concentrazione e sincerità. Credo nel valore della Cooperazione per una "Crisis Resolution", non a caso ho attraversato un continente per raggiungere un ufficio in Co-Working e probabilmente sarà il primo di una lunga serie.
Questo vuol dire che la torta la spartisco e spesso il più delle fette va altrove, ma ne sono felice ed ogni collaboratore che ho pagato sono stati i miei picchi di soddisfazione maggiore.
Non ho genitori che mi finanziano, non mi prostituisco (e se lo facessi guadagnerei meno di quanto guadagno con il mio lavoro, le hippie trentenni non sono molto quotate) e non commercio droghe o organi.

2. Ho un terrore fottuto di morire. Siccome mi piace credere che avrò a disposizione un paio di minuti per rivedere gli highlights della mia vita ho deciso di spenderne buona parte collezionando istantanee mentali bellissime. Questo è il leit motiv che mi porta a spasso per il globo.

3.Non sono magra. E' tutto merito di instagram, come per la maggior parte di quelle che sembrano fighe la fuori. Quando vedete filtri e
foto dall'alto, prima di giurare eterno amore incontratele dal vivo. Sono una normalissima trentenne, come tale se non mi metto il reggiseno la mia terza comincia ad assecondare, orgogliosamente la gravità e ho le prime rughe. Ho la pancia, soprattutto se bevo birra o sono i pre ciclo. Ho le gambe storte e il naso che sembra la Salerno-Reggio Calabria.
Tuttavia sono dannatamente orgogliosa di essere io e rimpiango tutti i mesi passati a rimpiangere di non essere una Barbie.

4. Diventare una nomade digitale è stata una delle imprese più ardua della mia vita. Ebbene si: non ho ricevuto un bonifico da Shiva che mi indicava la via. Non ho parlato con il Buddha nemmeno durante le sbronze peggiori ed Ermes non ha mai bussato alla mia porta regalandomi un paio di scarpe con le ali.
Ho dovuto come tutti mettermi allo specchio e chiedermi qual'era la causa della mia "mediocrità". Non come persona, ma come vita. La scoperta è stata illuminante. I momenti più belli della mia vita sono stati quelli in cui mi sentivo assolutamente padrona del mio destino. Così, con tanta fatica e tantissime giornate di reale isolamento, tante rinunce e tante occasioni che sono state lasciate andare con un alone di dubbio, sono arrivata al punto di dire: hai fatto la scelta giusta.
Anche stamattina, mi sono svegliata senza sapere che sorprese questa giornata mia avrebbe riservato. Per i miei canoni, questo è il massimo a cui posso ambire.

5.La gratitudine è un ingrediente segreto che può rendere una giornata nella media una giornata speciale. La cosa che mi ha colpito di più quando sono andata a vivere in Grecia era la gente, che a fine di moltissime frasi aggiungeva la locuzione "grazie a Dio" e faceva il segno della croce ogni volta che passava davanti ad una chiesa o un capitello per "ringraziare" il signore, prima e dopo i pasti lo ringraziavano nuovamente del cibo ricevuto e consumato.
La maggior parte di loro erano contadini, con un paio di vestiti da festa e tanti stracci, che mangiava dall'orticello e dal pollaio.
Quando è arrivata la crisi, quella Greca, quella vera, ho capito che loro erano più intelligenti di me e dei miei coetanei. Sapevano che nulla era scontato e che tutto era un piccolo miracolo.
Sono loro, i veri maestri di vita, le persone che sapevano essere felici e ridere a crepapelle anche quando non avevano mai messo fuori il naso dal paesello. Per quel poco.


6. La vera felicità sta nelle piccole cose. Un caffè in un bicchiere di carta mentre soffiai il vento del nord e tu non sei vestito a dovere ti darà una felicità che un paio di Manolo non ti daranno mai. Questo perché le piccole conquiste sono quelle giganti. Le grandi conquiste sono rifiniture di un quadro già finito e spera di averlo dipinto bene.


7.Sbagliare è parte della vita di ognuno. Non a caso l'ho messo al numero sette, sotto il numero sacralmente perfetto. Credo nella stupenda imperfezione degli esseri umani. Credo che sbagliare faccia parte del gioco, ammetterlo non è una vergogna ma maturità. Avere il coraggio di cambiare strada non è leggerezza quando lo si fa da soli e prendendosi le proprie responsabilità ma è darsi un'altra chance. La vita è un work in progress, se resti sempre dentro il tracciato iniziale sai che palle.

8.Non ho fatto sempre lavori superfichi. Ho spinato birre per metallari brutti e cattivi la cui ira funesta poteva essere placata solo a suon di ballad, pulito bagni a fine turno dopo aver portato vino di infima qualità a studentelli spocchiosi greci o tirato su la cerniera a signorotte elleniche che non vogliono digerire di non essere più una quarantadue. Ho allacciato scarpe a dipendenti pubblici imborghesiti, portato scatole di scarpe a decine su per una strettissima scala a chiocciola e servito Croissant alle sei del mattino dopo aver lavorato tutta la notte. Ma una cosa che ho imparato in questa vita è non conta quello che stai vivendo, ma come lo stai vivendo. Mi sono divertita in ogni
mio singolo lavoro e ne conservo lezioni e ricordi, pur riconoscendo che se non è più il mio mestiere è perché alla fine ero destinata a qualcosa di diverso.

9.Non ho mai provato odio e rancore per nessuno tranne per Berlusconi.
Quindi chiunque crede di appartenere alla mia lista nera nel mio libricino nero, si metta l'anima in pace, sono troppo pigra per averne uno. Si, ho i miei rigurgiti di bile, sono come una teiera, fischio cinque minuti. Svuoto tutto. E sono come nuova.

10. Non sopporto la gente che si lagna, invidia, sottolinea la propria sfortuna.
Il compromesso è una scelta. Come tutte le scelte degna di tutto il rispetto e l'ammirazione del mondo. Se sei convinto della tua scelta, perché lagnarti? Accetta la tua realtà e godine ogni minuto. Se no, hai un mondo di possibilità. Non io, o meglio non solo io. Anche tu!
Tu che stai leggendo questo articolo hai tutte le carte in regola per avere la vita che sogni!
Rimboccati le maniche, prendi tempo, immagina, studia, sperimenta,prova! Si è sempre in tempo a tornare nella propria comfort zone.
Non ti far abbagliare dagli specchietti per le allodole. Fai qualcosa che ti porti davvero fuori dal seminato. Non siamo robot.

Vi allego la foto di come questo articolo è stato composto nel divano che fa parte del nostro ufficio, nel tempo che mi ritaglio dalla stesura di nuovi ambiziosi progetti, seguendo le realtà che stiamo seguendo da tempo, creando nuove idee..
Spesso lavoro fino a tarda sera, ma è per scelta, per me non esistono i Weekend o le feste.

Perché sono felice, amo il mio lavoro ed adoro la vita che mi ha permesso di costruire.

Ma tu, questa mattina, come ti sei alzato per andare al lavoro?

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